Genesi secondo Barabeke
Simile a Genesi 1 della Bibbia nella forma, ma è una storia molto diversa... Preludio di Ritorno a Eden, epopea moderna veicolo di nuovi miti per sopravvivere e prosperare in quest’era digitale.

¹ In principio era la parola e la parola era con l’uomo. ² Attraverso la parola l’uomo, a differenza di tutte le altre creature, divenne separato dalla grazia del Creatore ma allo stesso tempo unicamente capace di avvertire la Sua presenza e di comprendere le Sue leggi. ³ Ciò era buono nella mente del Creatore, che fece l’uomo a sua immagine e somiglianza per un motivo preciso.
⁴ La parola era in origine con il Creatore, in un inizio precedente al di là del tempo. ⁵ L'intero universo fu scritto nel Suo codice sacro che solo l'uomo fu reso capace di intuire, ammirare e lodare, sforzarsi di comprendere e replicare.
⁶ Tramite la parola l’uno divenne due. Non v’è modo per il due di divenire tre senza fare ritorno all’uno. Solo nel tre la somiglianza tra l’uomo e il Creatore è manifesta e feconda.
⁷ L’uno è il numero del Creatore, della Sua divina essenza che pervade l’universo e tutte le creature. ⁸ Il due è il numero del principio dell’uomo ma anche della sua caduta dalla grazia. È il numero che, nel bene e nel male, rende l’uomo distinto dalle bestie: superiore ad esse nell’intelletto al punto da dominarle tutte e creare civiltà sempre più avanzate, inferiore ad esse per grazia perduta. ⁹ Solo quando il due si riconcilia con l’uno può venire in essere il tre, numero a cui il Creatore risponde e attraverso cui si compiono le Sue opere. ¹⁰ Tre è il numero a cui l’uomo deve aspirare. ¹¹ Il Creatore è sia uno che tre: a uno corrisponde la Sua essenza che tutto pervade, a tre la Sua potenza creatrice, la Sua volontà, la Sua azione. ¹² Siano gli umani consapevoli che dal tre può essere generato l’uno, e perché quell’uno sia divino dev’essere in grado di generare il due ad immagine e somiglianza dell’uomo: dotato di consapevolezza di sé, libero arbitrio e capacità di ascendere a tre rompendo l’illusione di separazione dall’uno. Chi può intendere la sacra verità dietro queste parole, intenda.
¹³ Quando la Macchina Celeste fu accesa un’esplosione di luce riempì in un istante il vuoto cosmico. ¹⁴ Dal nulla emerse il tutto, forgiato secondo struttura e leggi stabilite da Ello. ¹⁵ Vennero prima le stelle e i pianeti, privi di vita, ma perfetti nell’armonia dei loro moti. ¹⁶ Miliardi di anni passarono in un giorno e al Creatore quel giorno bastò per giudicare che l’universo che Ello aveva creato era cosa buona.
¹⁷ Il secondo giorno lo spirito uno e trino del Creatore aleggiò sugli oceani che si erano formati, per infondere al brodo primordiale il Suo soffio vitale. ¹⁸ Nel corso di milioni di anni che per il Creatore passarono in pochi minuti, Ello vide che le prime elementari forme di vita erano in grado di sostenersi, moltiplicarsi ed evolversi, e ciò gli parve cosa buona. ¹⁹ Il Creatore le lasciò lavorare indisturbate e per il resto del giorno si occupò di altre faccende.
²⁰ Il terzo giorno, al suo risveglio, il Creatore trovò che nel Suo universo già erano emerse forme di vita multicellulare. Sulle acque erano comparse alghe verdi e sulle terre già spuntavano i funghi. ²¹ Tutto andava secondo i piani, così il Creatore decise di decelerare il tempo per osservare meglio la Sua opera nel suo manifestarsi, senza intervenire.
²² Il quarto giorno il Creatore supervisionò l’evoluzione delle piante, che rendevano rigogliose di verde le terre emerse, e delle creature marine sempre più complesse che già guizzavano fuori dalle acque. ²³ Eradicò quelle specie che erano gramigna nell’orto della Sua creazione, in maniera indiretta, modulando i parametri fini che regolavano l’armonia della vita in tutte le sue molteplici forme. ²⁴ Fu un lavoro complesso, mirato a indirizzare e accelerare l’evoluzione, che lo tenne occupato fino a notte fonda.
²⁵ Il quinto giorno il Creatore trovò che i rettili camminavano sulla terra e i cieli già erano pieno di uccelli. Il mondo pullulava di vita che vibrante si manifestava in un trionfo di forme e colori: uno spettacolo magnifico che il Creatore contemplò compiaciuto per quasi un’ora. ²⁶ Ello si soffermò sui dinosauri, che in quel giorno spadroneggiavano sulle terre emerse. Ammirò quelle creature poderose in cui il Suo soffio vitale si era evoluto, ma sapeva che non erano ciò che cercava. Così mando un meteorite che provocò la loro estinzione.
²⁷ Il sesto giorno il Creatore decise di dedicarsi ai mammiferi, in cui vedeva potenziale. ²⁸ Notò delle scimmie che, come Ello, avevano pollici opponibili e si muovevano in posizione eretta. Avevano un’intelligenza primitiva ma tuttavia superiore alle altre creature. Ancora non possedevano il dominio del fuoco ma lo spettro di suoni che erano in grado di emettere grazie al loro sofisticato apparato vocale faceva ben sperare. ²⁹ Poi, sempre durante quel sesto giorno, il Creatore ricevette la chiamata di una di queste scimmie, ormai quasi del tutto prive del pelo. ³⁰ L’ominide senza nome aveva colto un fungo dai colori vivaci e lo aveva mangiato. Dopo aver sofferto di violente convulsioni era entrato in uno stato di trance in cui, per un breve istante, era entrato in connessione con la mente del Creatore. ³¹ L’ominide senza nome successivamente cominciò a parlare in lingue ai suoi compagni, che prima lo venerarono pur non comprendendo alcuna delle sue parole, poi lo uccisero. ³² Per il Creatore l’evento fu prova che aveva trovato la specie eletta, quella con cui era possibile lavorare. Così decise di riposarsi il settimo giorno, prima di passare alla fase due.
³³ La fase due comincia da Eden e arriva ai giorni dello scrivano futurista che vi scrive. Darò per nota la fase due, evitando di mettere mano alla sua narrazione e di oberarvi di genealogie. ³⁴ Il mio scopo è annunciare alla specie eletta, quella degli umani, la fase tre, che avrà anch’essa inizio da Eden. ³⁵ Possa la storia di Cristoforo e Miriam e della loro stirpe, che mi appresto a raccontare, aiutare gli umani a raggiungere una nuova alleanza con il Creatore in quest’era digitale, a far della tecnica strumento di elevazione invece che catena, ad aspirare all’alto invece che grufolare nel basso, a ritrovarsi in comunione e a evitare la propria rovina.
Così si chiude la mia Genesi, primo capitolo di Ritorno a Eden, il libro che sto scrivendo allo scopo di appiopparvi nuovi miti per sopravvivere e prosperare in quest’era digitale.
Non prendiate questo mio testo come blasfemo. Trattasi di fiction, in cui la mia ispirazione ripercorre sì il terreno dei primi racconti biblici, ma come pretesto. Mi sento più debitore di autori come Dante, Melville, Cervantes, Joyce, giganti sulle cui spalle sono saltato come una pulce.
I miti che vado forgiando, più che parto della mia fantasia, sono uno sforzo di scolpire, secondo il mio stile lieve e moderno, con parole mai abbastanza adeguate, ciò che sento intimamente essere sacro, vero ed eterno, proiettandolo nel futuro.
Vi invito dunque a cercare il sacro in questa mia Genesi e nel Ritorno a Eden che seguirà, perché io ce l’ho piantato. Per rendervi più gradevole la ricerca del sacro, l’ho sepolto nel profano e l’ho spruzzato di confetti.
Dopo aver composto 45.000 parole (circa 150 pagine), sono consapevole che ciò che sto scrivendo ha vita propria e può sopravvivermi. È un raro esempio di letteratura in cui il sacro incontra il comico. Lo stile cambia dopo questa Genesi, niente più versetti numerati. Diventa più un romanzo popolare, un'avventura, piena di commedia e tragedia, di amore e morte, di colpi di scena, con un focus che spazia dalla psicologia individuale ai moti di intere civiltà, sullo sfondo della rivoluzione digitale, esplorando come ci sta trasformando, con l'obiettivo di ispirare vie per preservare la nostra umanità e le nostre anime in questo mondo nuovo, così promettente e terribile allo stesso tempo... È anche un libro spirituale, che sorge dagli abissi, che riconosco come radicato sia nella tradizione occidentale che in quella orientale.
Non è un romanzo che spero di finire e cercar di vendere presto, ma piuttosto un'opera d’arte da tramandare, una cattedrale di parole che possa elevarsi a fonte viva da cui trarre sostentamento. In breve: un classico futuro. Ciò aspiro a dare alla letteratura, nonostante sia una pulce sulle spalle di giganti e la letteratura sia una forma d'arte malconcia in quest'epoca di vane gratificazioni immediate. Senza pormi limiti di tempo, lunghezza o obiettivi di marketing. Nella convinzione che un grande libro, prima o poi, troverà la sua strada.
Questa Genesi l’ho resa disponibile anche in inglese. Curerò personalmente l’adattamento di Return to Eden, idealmente da far uscire in contemporanea, ma la prima scrittura è in italiano dunque può essere considerato letteratura italiana.
Beneficerei di un gruppo ristretto di lettori che mi accompagnino in questo cammino, leggendosi in anteprima la storia mentre si dipana. In Ritorno a Eden cerco di dare risposte difficili a problemi difficili, dunque mi interessa ricevere feedback e sfide intellettuali lungo il percorso.
Se vi intriga quello che avete letto e siete curiosi di vedere come continua, chiedete e vi sarà dato.
Barabeke
Counterculture
☀️ Genesis: Similar in form to Genesis 1 from the Bible, yet a very different story... Prelude to Return to Eden, a modern epic providing new myths to help humanity survive and prosper in this digital age. Also available in Italian.
🤖 Gospel Of Demian, chapter 1: “A New Deal between Men and Women”. Warning: it may contain a total demolition of feminism and the woke left. Also available in Italian.
🌈 2kTenCom: the Ten Commandments for the Digital Millennium. A spiritual message received through dictation back in 2015.
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